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Che cosa buffa.

Che cosa buffa, ma a volte lo penso,
ritornare tra le tue braccia, le uniche che mi abbiano mai abbracciato,
ritornare sulle tue labbra, le uniche che mi abbiano mai baciato,
ritornare sul tuo cuore, l’unico che mi abbia mai amato.


È buffo, perché sono passati anni, decenni, secoli.


Con il viso più maturo e qualche cicatrice in più,
chissà cosa succederebbe se ci incontrassimo di nuovo.


Ci ignoreremmo ?
Oppure al contrario, riuniremmo di nuovo le nostre vite, le nostre strade.


E buffo sai, pensarlo.


Ma io sono solo un sognatore solitario,
un marinaio stanco, mai partito dal suo porto,
e tu cosa sei ora, ancora così bella ?
Sempre la mia sirena, che mi ha sbranato il cuore ?
E c’è ne fossero di più.


Sai, ogni notte spesso, aspetto tra gli scogli di questo mio triste porto,
Ogni notte, aspetto un’altra te, che mi sbrani di nuovo,
questo dannato e solitario mio cuore.