Vai al contenuto

Come gli indiani Cheyenne.

Lei era una donna incredibile, era una guerriera.

Gli uomini, li mangiava, a colazione, a pranzo e cena.

Potevi sentire lontano un miglio, il suo ringhiare, che ti avvisava, con anticipo, di non entrare nel suo territorio.

Forse, pensavo, quanti soprusi e saccheggi, aveva dovuto affrontare nella sua vita, per dipingersi la pelle, ed il volto di rosso, come gli indiani Cheyenne, i Sioux, e battagliare, dalla mattina alla sera.

A volte li umiliava, altre ancora, come una preda, giocava, ma spesso si limitava a terrorizzarli, così tanto, che gli restavano lontani, almeno un miglio.

Ma non con tutti, era così “Selvaggia”, ne aveva soltanto le scatole piene,di essere trattata come un oggetto, e questo l’aveva fatta diventare, una paladina della giustizia, che dava pan per focaccia a chi tentava di sottometterla.

Si raccontava in giro, avesse aperto, come nel film, un“Fight Club” al femminile, dove insegnava alle altre donne, a difendersi dagli orchi, a diventare guerriere come lei, e farsi finalmente, rispettare.

Ma la sera, quando abbandonava i panni da guerra, puliva via dal viso, il trucco da combattimento, e si adagiava delicatamente nel letto, era come tutte le altre donne, meravigliosa e dolce, e spesso, scoppiava in un lungo e triste pianto, liberatorio.

Alla fine, dietro quella sua corazza, c’era un cuore più grande, prezioso e sensibile del solito, che aveva come tutti, amato, sognato e lo desiderava ancora tanto.

Soltanto, non voleva mai più, che mani sporche e viscide, lo avvicinassero, appena sfiorassero, e quindi come ai tempi dei romani, tagliava, mutilava, oppure le allontanava appena si rendeva conto del loro nero di cattiveria, colore.

Non lo era più, una fragile donna, ma una sanguinosa guerriera, pronta a dichiarare guerra, a chi delle donne, non aveva capito nulla.

Ogni tanto mi capita ancora, di incrociarla, con in mano, spesso uno scalpo, di qualche povero sventurato, ma non indietreggio ne scappo via, le sorrido, perchè so che dietro quella corazza da guerra, c’è una donna, la più bella, la più preziosa, ed ora la più sanguinosa, di vendetta desiderosa, che sulla terra abbia mai solcato.