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E Sara, pianse, quella notte, consumò ogni sua lacrima, quando con lo sguardo sofferente, lui la guardò, triste, prima, di, e per sempre, davanti a lei, morire.

E Sara, pianse, quella notte, consumò ogni sua lacrima, quando con lo sguardo sofferente, lui la guardò, triste, prima, di, e per sempre, davanti a lei, morire.

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“E Sara, pianse, quella notte, consumò ogni sua lacrima, quando con lo sguardo sofferente, lui la guardò, triste, prima, di, e per sempre, davanti a lei, morire”.

Quella spiaggia era davvero stupenda, il mare azzurro e cristallino, per Roberto e Sara, quello era il loro incontaminato paradiso, dove finalmente andare in vacanza, dopo un anno di impegni e duro lavoro.


Sara, era un’importante Manager, una donna straordinaria, di un talento e di una sensibilità unica, era rara, Roberto invece, era il direttore di un importante testata giornalistica, insieme, formavano la coppia perfetta;

Era una calda giornata di inizio luglio, e quel giorno, sicuramente, lo ricorderanno per sempre, non soltanto loro, ma tutto il pianeta terra.


Il sole quella sera, sembrava non voler mai tramontare, anzi l’orizzonte comincio ad illuminarsi sempre di più, Sara esclamò infastidita :

“Un’altra dannata nave, con le sue luci a rovinarci l’ennesimo tramonto”


La notte, spesso, quella spiaggia era piena di navi, ad illuminare tutto, quasi a giorno, e soprattutto rovinare, la bella di quella spiaggia atmosfera, ma mentre quella luce, si faceva sempre più accecante di navi, all’orizzonte, non c’era nemmeno l’ombra …


Incuriositi allora, si alzarono in piedi, cosa diavolo stava succedendo ?


Un aereo a bassa quota, un esperimento militare, oppure un’esplosione, in quel tranquillo lembo di mare ?


Quando la luce si fermò ad un centinaio di metri da loro ebbero davvero paura e timore, Sara tremava, e Roberto anche se non lo mostrava, aveva le palpitazioni, non avevano mai visto nulla di simile, o forse sì, ma nei film di fantascienza il sabato sera alla TV.

La luce piano piano si affievolì e lascio finalmente vedere la sua fonte, era … un disco volante, una navicella, aliena, Sara svenne e Roberto non di meno, se la diede a gambe levate, era assurdo tutto quello che stava accadendo, soltanto da voler immaginare.


Da quella nave scese un piccolo alieno, era paffuto e curioso, nessun orrendo e spietato invasore,con dell’acido al posto del sangue, ma una gentile pallina biancastra molto elegante.


Quando Sara rinvenne se la trovo di fronte, ma questa volta non ebbe paura, quella creatura emanava una strana essenza che la rincuorava, non erano per nulla spietati invasori, ma soltanto curiosi visitatori.


La notizia fece il giro del mondo in pochi minuti, gli eserciti si mobilitarono, qualcuno gridò, alla fine del mondo, quello che tutti temevano, ed in un lontano futuro, si aspettavano, si era finalmente avverato, ma non era per nulla, come lo avevano immaginato.


Quell’essere era pacifico, e sembrava stesse in vacanza, e mentre il mondo intero lo stava ad osservare se ne stava per conto suo, disteso tranquillamente sulla spiaggia.


Il Pentagono, la Nato, i presidenti di tutto il mondo, erano in fibrillazione,volevano comunicare con lui in qualche modo, tutti i più illustri scienziati furono interpellati, per creare, una sorta di lingua universale, ma non fu necessario, perchè quella creatura, imparò in fretta e cominciò, a parlare.


Disse che non aveva intenzioni ostili e che stava semplicemente in vacanza …


Lo shock era enorme, non era per nulla come nei film, non volevano sottometterci, renderci schiavi, rubare tutte le nostre risorse, oppure insegnarci, illuminarci, renderci migliori, questa creatura se ne stava per conto suo, a godersi il nostro caldo e stupendo di luglio, sole.


Passò poco tempo, che qualcuno perse la pazienza e punto contro di lui una pistola, e senza esitare fece fuoco su quell ‘indifeso essere, che non fece niente, non si mosse di un millimetro, non sembrava per nulla spaventato,poiché la pallottola non lo aveva nemmeno minimamente sfiorato, si era infranta su uno scudo a decine di metri di distanza, una cupola magnetica protettiva, lo proteggeva dalla nostra cattiveria, ed smisurata, verso tutti, arroganza.


Era impossibile avvicinarsi con cannoni, missili, cattive intenzioni, tutto veniva respinto, a propri.


Alla fine non dava nessun fastidio, gli eserciti impotenti tornarono alle loro basi, soltanto Sara e frotte di illustri scienziati, notte e giorno, gli erano intorno.


Lui disse che stava bene sul nostro pianeta e che sarebbe ritornato a casa appena finta la sua “vacanza” ma siccome per lui il tempo era relativo, potevano passare anche decenni, oppure millenni, ma la cosa che spaventò i grandi della terra era, che sarebbero arrivati presto anche i suoi “amici”, e quando gli chiesero quanti amici avesse rispose : “ sul mio pianeta, siamo tutti amici “.


Le peggiori previsioni si stavano avverando, in poco tempo migliaia di navicelle, atterrarono, in ogni angolo del mondo, vicino al Colosseo, accanto alle Piramidi, ovunque, potevi vederle girare queste pacifiche creature, che non davano per nulla fastidio, sembravano soltanto incredibilmente curiose.


Ma gli uomini erano sempre più infuriati, cercavano di sbarazzarsi di loro con le bombe, investirli, con i carri armati, ma erano inavvicinabili, la loro barriera si materializzava ogni occasione, da fargli da scudo, era praticamente impossibile, fargli del male.


Ad i grandi della terra, quello che dava fastidio, era, il non voler per nulla comunicare, volevano soltanto essere, lasciati in pace, continuavano a ripetere che se ne sarebbero andati appena finita la loro vacanza, non dicevano nient’altro di diverso, ad a ogni domanda, rispondevano sempre allo stesso modo.


Ed allora, militari, con laser, bombe di ogni tipo, qualcuno ipotizzava di rendere brulla ed invivile la terra, così se ne sarebbero andati, erano pochi, la minoranza, invece quelli che volevano pacificamente condividerla, con questa tranquilla e curiosa specie, che ripudiava la guerra, e sene stava per conto suo senza ammazzare o saccheggiare, ma sulle nostre più belle spiagge, a godersi il sole, ed il nostro azzurro mare.


Sara, con il primo alieno, aveva stretto un legame particolare, un po’ più profondo del solito, quell’essere sembrava che fosse, di lei, innamorato, parlavano fino a notte fonda, e Roberto nel profondo, ne era geloso,anche se non c’era nulla da temere, ma quando li vedeva insieme, gli ribolliva il sangue nelle vene.


Parlavano di tutto, gli raccontò la sua storia, quella sua gente, del suo pianeta, e Sara si teneva le sue parole gelosamente per , si era affezionata e non voleva che nessuno gli facesse del male, e sicuramente, lui lo percepiva, e per questo , senza timore si confidava.


Ma un giorno avvenne, un evento particolare, mentre erano come sempre sulla spiaggia a parlare ed camminare, il piccolo cucciolo, di Sara, gli saltò sulla schiena, voleva soltanto giocare, ma per la prima volta, da quando era atterrato, non ci fu nessuna barriera, nessun scudo ad evitare che gli facessero del male.


Sara, rimase senza fiato, perché forse, aveva involontariamente scoperto, quello che il mondo intero cercava inutilmente di scoprire, il loro punto debole : Gli animali.


Essi, non sono cattivi per natura , il loro è puro istinto, e quindi quelli alieni, non ne avevano nessuna paura.


Lei, non sapeva cosa fare, quella sera era più nervosa del solito, non sapeva se, ed a chi, quell’episodio raccontare, avrebbero potuto finalmente allontanarli, ricacciarli sul loro pianeta, facendoli assalire dai leoni, dai più famelici, predatori, mandargli incontro i più spietati animali, loro non avrebbero fatto niente, sarebbero rimasti come sempre neutrali.

Cercò di dormirci su, sperando di avere la mattina seguente una risposta, ma nulla, era terribilmente confusa, voleva parlarne con qualcuno, ad ogni costo.


Aspettò ancora un po’ prima di confidarsi, chiedendogli prima di giurarlo, in ginocchio, di non dirlo a nessuno, con il suo marito, e gli raccontò, per filo e per segno, tutto, l’accaduto.


Roberto sorrise, aveva gli occhi, illuminati, gli promise che sarebbe stato il loro inconfessabile segreto, ma in realtà, ne aveva le scatole piene, di quell’alieno, che forse faceva la corta alla sua amata, perché stava sempre insieme a lei, in ogni instante, ad ammirarla.


Passò poco tempo, prima che vendesse, la notizia al miglior offerente, aveva tradito la sua fiducia, per niente, e ben presto le città erano diventate zoo a cielo aperto,ovunque c’erano leoni, serpenti, pericolosi alligatori,venivano addestrati per assalire i visitatori, e molti perirono, in quel piano degli orrori.


Come erano arrivate a migliaia, quelle navicelle aliene ripartirono in fretta, lasciarono la terra ormai per loro, in guerra, e Sara, pianse, nel vedere il suo amato alieno, spirarle davanti ai suoi occhi, assalito da una tigre, quella notte, consumò ogni sua lacrima, quando con lo sguardo sofferente, lui la guardò, triste, prima, di, e per sempre, davanti a lei, morire .