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La piccola Francesca.

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La piccola Francesca, credeva magicamente nel Natale, ed a tutte le sue tante storie, che gli avevano negli anni raccontato.

Credeva a babbo Natale, agli Elfi laboriosi, che costruiscono i regali, alle renne volanti, un po’ a tutto, come ogni bambina della sua età, ed era, una cosa meravigliosa !

Ma era stanca dei racconti, e voleva finalmente poter vedere, con i suoi piccoli e curiosi occhi, tutta questa grande magia.

E durante un week end di festa, nella loro baita di montagna, dove spesso, la portavano i suoi genitori, volle andare incontro, al suo Babbo Natale.

Voleva ringraziarlo, per i tanti regali che gli aveva portato, anche quest’anno; non era stata sempre, una “brava bambina”, e si sentiva terribilmente in colpa per questo, forse non se li meritava, pensava sempre, e voleva soltanto scusarsi con lui.

E mentre i genitori, erano indaffarati con i tanti ospiti, prese il piccolo zaino e si inoltrò da sola, in quell’ immenso bosco.

La voglia di potergli finalmente parlare, era più grande della sua paura.

Gli avevano raccontato, più di una volta, la favola di cappuccetto rosso, e sapeva bene, che il bosco era un posto molto pericoloso, ma voleva parlare con babbo natale, ad ogni costo; tutto per lei, lupi cattivi e gnomi malvagi, passarono in secondo piano.

Camminò per ore, per i lunghi e stretti sentieri di quella maestosa montagna,e nella sua testa, si ripeteva in continuazione, come una poesia, le parole da dirgli, qualora lo avesse incontrato.

Ma, più il tempo passava, più vi si inoltrava, più perdeva quella speranza, che le aveva inondato inizialmente, il cuore di fiducia e coraggio.

Ormai, neanche il caldo sole, l’avrebbe più potuta guidare, riscaldarle il viso, e con gli ultimi suoi raggi cercava di rincuorarla, illuminarla, a qualche solitario cacciatore di passaggio, qualche cercatore di funghi, qualche pastore, che l’avrebbe riportata finalmente al sicuro.

I suoi occhi, prima sorridenti e desiderosi di avventura, erano ora, stanchi ed impauriti, voleva solo tornarsene a casa, ma non era una cosa facile, aveva camminato per ore in quei stretti sentieri, chissà dove era arrivata.

Babbo Natale, faceva posto nella sua mente, al lupo di cappuccetto rosso, che l’avrebbe divorata, come la nonna, del triste racconto.

Ma, non smise mai di camminare, non si accovacciò a piangere, era testarda, pensava che sarebbe sbucata da qualche parte prima o poi, cosa che successe alla fine per davvero.

Lo aveva attraversato tutto, il bosco, per ritrovarsi nella strada sottostante.

Le luci dei lampioni, gli riaccesero la speranza, e mentre si riscaldava, della stessa, l’anima, notò tra le sterpaglie un cappello rosso.

Era senza dubbio quello di Babbo Natale …

Tutto sfilacciato e inumidito dalla pioggia.

Ore di lungo silenzio, furono spezzate dalle sue prime parole e con stupore esclamò: “I lupi, se lo sono mangiato i lupi!” Ecco perché non lo aveva trovato.

Prese il rovinato cappello, e lo mise al riparo, nel suo piccolo zaino, come prova inconfutabile da mostrare a tutti, che babbo natale esisteva per davvero.

E come tutte le storie a lieto fine, i tanti instancabili volontari, che da interminabili ore, la cercavano ovunque, allarmati dai preoccupati e distratti genitori, se la trovarono magicamente di fronte.

Non disse nulla di particolare, non era spaventata, continuava a dire soltanto che i lupi, avevano mangiato il suo babbo natale.

L’assecondarono e la rincuorarono, e finalmente, la riportarono a casa.

I genitori, con gli occhi gonfi da ore, di lacrime, l’abbracciarono il più forte possibile, non la sgridarono, ma cercarono di fargli capire che babbo natale non si trova nei boschi, e sarebbe ritornato presto a trovarla, con altri doni.

Lei allora, estrasse dalla zaino, il capello rosso e malandato ed esclamo: “No Babbo Natale non verrà mai più, se lo sono mangiato i lupi”.

I genitori ed i parenti, tutti, rimasero senza parole, allora davvero, era riuscita nella sua meravigliosa ingenuità, a trovare il suo babbo natale.

Ed il loro caldo abbraccio, si trasformò in grandi sorrisi di stupore e felicità, e la stupenda convinzione, che nulla è impossibile per chi crede davvero nei sogni.

Neanche quella, di trovare in un immenso bosco, il suo sfortunato e malcapitato Babbo Natale.