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Quel biglietto vincente.

Salvatore, aspettava ogni sera, un treno che non sarebbe mai passato,
che lo avrebbe portato in posti a lui cari.


Quei stupendi posti che sognava ogni notte.


Su grandi palchi pieni di musica e note,
su verdi prati, pieni di profumi ed emozioni.


A spasso per le grandi strade americane,
che ammirava in tv, fin da quando era bambino,
dove scorrazzavano i suoi supereroi,
nei deserti sconfinati, nella jungla misteriosa,
accanto alle piramidi.


Ogni sera, alla stazione, comprava due biglietti.


Uno per ritornare a casa, ed un gratta e vinci,
quelli belli, con tanti disegni favolosi.


Si sedeva in silenzio, nel solito posto di fronte al finestrino,
chiudeva gli occhi e cominciava a sognare.


Sperava, che la fortuna gli avrebbe prima o poi regalato
quel biglietto vincente, per i suoi viaggi,
ed ogni sera quel momento era diventato speciale.


Negli occhi chiusi, esplorava il mondo, su una mongolfiera,
in giro su una Ferrari, sotto la torre Eiffel,
quanti emozioni, ad occhi chiusi.


Quando li riapriva, erano invece rigati dalle lacrime,
mentre, un controllore frettoloso e burbero,
gli chiedeva insistentemente un’altro biglietto,
quello per sua triste realtà.