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STRONZATE

STRONZATE

Ciao,
che fate di bello?

Io, come al solito, nulla…

MA
ho passato tutto il tempo
con i nipotini
ieri ed oggi!

Zero Pc,
zero internet…

Ho staccato per un po’ il cervello
ma,
NON
sono riuscito a stare PURTROPPO
lontano…

Dalla penna…

Le frasi mi ronzavano
sempre in testa…

“Salvatore ti prego”…
“Prendila”…

Mi dicevano…

Facci USCIRE
dal tuo cervello…

Ho ceduto ed ho scritto
qualcosa anche oggi…

Su uno scontrino dell’MD
sulla ricevuta
di una ricarica telefonica,
con una Bic nera, di emergenza,
che mi ha prestato
mio fratello…

Per il resto che dirvi…

Mi sento,
PERSO.

Come un Indiano in una Metropoli…

Mi sento perso come
un Apostolo…

Senza Gesù.

Vorrei,
la pelle di QUALCUNA
a cui raccontare:

Tutta la mia
solitudine

Un romanzo lungo
40 anni.

Qualcuna che,
abbia la voglia e la pazienza
di aspettare…

Di
stare ad ascoltare…

Di dirmi alla fine:

“Come ti CAPISCO, sai…”

Qualcuna
da abbracciare come Rose
sul Titanic…

In un giorno d’inverno
per le MIE strade di campagna…

“Fermati, ho caldo…”

E persino i vetri
arrossiscono…

Prima di diventare
appannati…

Fuori meno uno
dentro,
duemila gradi.

Bruciare, come,
una gigante, rossa…

Nello spazio,
di un secondo,
diventare cenere,
come la canzone di LAZZA.

Certo che
mi piacerebbe…

Smetterla.

Di scrivere.

Stronzate.